Novara, 16 ottobre 2012 – Oggi pomeriggio, alle ore 15.00, presso la S.C.D.U. Recupero e rieducazione funzionale dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità” in viale Piazza d’Armi 1, a Novara, è stata inaugurata “La casa di a.n.c.o.r.a”, un appartamento completamente ristrutturato e funzionalmente arredato, grazie al contributo della Fondazione De Agostini e affidato all’Associazione a.n.c.o.r.a per offrire alle persone con disabilità ed alle loro famiglie la possibilità di provare ausili e soluzioni per superare eventuali limitazioni funzionali e per rendere il proprio domicilio più favorevole e adatto al reinserimento sociale e lavorativo.
All’evento hanno partecipato Roberto Cota, Presidente della Regione Piemonte, Paolo Garbarino, Rettore dell’Università del Piemonte Orientale “A. Avogadro”, Mario Minola, Direttore Generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore della Carità”, Carlo Cisari, Direttore della S.C.D.U. Recupero e rieducazione funzionale, Roberto Drago, Presidente della Fondazione De Agostini e Roberto Toso, Presidente dell’Associazione a.n.c.o.r.a.
L’inaugurazione de “La casa di a.n.c.o.r.a.” rappresenta la fase finale di un progetto avviato nel 2009 e nato dalla collaborazione tra la Fondazione De Agostini, l’Associazione a.n.c.o.r.a., la Fondazione Adecco e l’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara, che ha visto dapprima la creazione di un’aula multimediale all’interno del Reparto di Unità Spinale, successivamente la donazione da parte della Fondazione De Agostini di un pulmino allestito ad hoc per gli spostamenti dei disabili e oggi l’apertura di una casa domotica per facilitare le persone colpite da gravi disabilità a muoversi tra le pareti domestiche.
L’appartamento, di circa 90 mq, sito al 2° piano della S.C.D.U. Recupero e rieducazione funzionale, è stato dato dall’Ospedale Maggiore in uso all’Associazione a.n.c.o.r.a. Grazie al contributo della Fondazione De Agostini è stata possibile la ristrutturazione e l’acquisto dei complementi d’arredo e delle attrezzature, sia per “La casa di a.n.c.o.r.a.” sia per l’ufficio dell’associazione che ha sede accanto all’appartamento stesso.
L’appartamento comprende un’ampia zona giorno, con cucina attrezzata e un salotto. La zona notte dispone di una camera con un letto a regolazione elettrica, con doghe a quattro snodi, regolabile in altezza per la persona disabile e una comoda poltrona letto per poter ospitare il familiare o l’accompagnatore. Il bagno è attrezzato con varie tipologie di ausilii. Il sollevatore a soffitto serve sia la camera sia il bagno.
“La casa di a.n.c.o.r.a.” sarà messa a disposizione sia dei ricoverati dell’Unità Spinale, sia delle persone con disabilità che desidereranno prendere visione o provare gli ausilii e le soluzioni presenti. Sarà anche utilizzata dai terapisti occupazionali per addestrare i pazienti a sfruttare al massimo le proprie potenzialità per la ripresa delle attività quotidiane in seguito all’acquisizione di una disabilità.
L’appartamento è stato attrezzato per diversi gradi di disabilità fisica, con l’intento di servire la più ampia utenza, non limitandolo a particolari condizioni o patologie, ma ad una qualsiasi problematica che renda difficoltoso l’utilizzo di una parte della propria abitazione.
“E’ importante, soprattutto nei periodi di maggiore difficoltà come quello che stiamo vivendo, – sottolinea il Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota – continuare ad impegnarsi nel sostegno dei soggetti più fragili della nostra comunità. La Regione Piemonte sta facendo veramente l’impossibile per supportare tutte le iniziative che riguardano l’inserimento nella vita quotidiana di persone diversamente abili e più in generale il tema della disabilità. Iniziative come queste devono dare a noi tutti il senso del valore che ha ogni scelta che siamo chiamati quotidianamente a fare nello svolgimento dei nostri compiti. Naturalmente voglio riservare un particolare ringraziamento a tutti i soggetti che con il lavoro e l’impegno hanno reso possibile la realizzazione de ‘La casa di a.n.c.o.r.a’”.
“Il nostro sostegno alla realizzazione di questa casa – ha dichiarato Roberto Drago, Presidente della Fondazione De Agostini – testimonia ancora una volta la vicinanza della Fondazione al territorio novarese, ma soprattutto uno spirito di solidarietà forte e concreto, orientato a rendere le persone con disabilità acquisita realmente autonome e indipendenti, perché è nella libertà di agire e di muoversi che si fonda e si rafforza la dignità di ogni uomo”.
“Desidero rivolgere un particolare ringraziamento a tutti i presenti e in particolare al dottor Minola e al professor Cisari per il loro quotidiano sostegno, al dottor Drago e alla dottoressa Boroli perché senza il loro aiuto oggi non saremmo qui ad inaugurare questa casa e a tutti i fornitori che hanno offerto a condizioni molto vantaggiose le attrezzature e i complementi d’arredo: ArjoHuntleigh, per il sollevatore a soffitto; Harmonie, per il letto e il comodino; Mobilponti, per la cucina Scavolini utility e Mediareha per avere donato gli ausili per il bagno” – ha affermato Roberto Toso, Presidente Associazione a.n.c.o.r.a.
“Nel nostro tempo, come anche sancito nel nuovo Piano Socio Sanitario della Regione Piemonte, è sempre più necessario eliminare le barriere che ostacolano i percorsi della continuità assistenziale. La giornata odierna ne è un esempio concreto. La casa domotica è un ponte costruito per superare, anche simbolicamente, la paura e le difficoltà di un completo reinserimento sociale e professionale dei pazienti con disabilità, dopo periodi spesso prolungati di “esclusione” ma anche di assistenza “privilegiata” in ospedale. Questi progetti però richiedono per la loro riuscita una stretta integrazione tra gli operatori sanitari, quelli socio assistenziali e gli attori del terzo settore, oggi come non mai, importante e determinante. Un grazie sincero quindi alla Fondazione De Agostini, all’Associazione a.n.c.o.r.a. e al professor Cisari, che hanno reso possibile la realizzazione di questa nuova dimora all’interno dell’Ospedale Maggiore di Novara” – ha concluso Mario Minola, Direttore Generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Maggiore della Carità.
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