Garlasco, 12 ottobre 2010 – Da anni la Fondazione Exodus è impegnata nella realizzazione di iniziative finalizzate all’educazione e all’accompagnamento all’autonomia di minori (con provvedimenti civili e/o penali), per rispondere ad una crescente domanda di istituzioni e servizi territoriali.
È stata inaugurata oggi, alle ore 11.00 in Via Toledina, 3 a Garlasco, Casa Daniela, una comunità di accoglienza residenziale per minori sottoposti a misure preventive civili e/o penali. A questo scopo è stato promosso un progetto per la totale ristrutturazione di un immobile in Garlasco da adibire a residenza per minori. Tale progetto è diventato realtà grazie al decisivo contributo di due importanti Fondazioni italiane: la Fondazione Vodafone e la Fondazione De Agostini.
Alla presenza di Don Antonio Mazzi, Presidente Fondazione Exodus onlus, che ha aperto la giornata con la celebrazione di una Santa Messa all’interno della Comunità, di Roberto Drago, Presidente della Fondazione De Agostini, di Ida Linzalone, Segretario Generale della Fondazione Vodafone e Rosalba Catanzaro, Responsabile Casa Daniela è stato presentato il progetto e la finalità che guideranno l’équipe educativa che dovrà accompagnare in un percorso individualizzato i minori in difficoltà che scontano un vissuto di violenza, di abbandono, di disagio sociale e familiare.
Il Progetto vuole offrire una risposta al bisogno di tutela nei confronti di ragazzi italiani e stranieri per i quali siano necessari interventi specifici di accompagnamento per il raggiungimento di una completa autonomia.La comunità funziona permanentemente nell’arco di 24 ore, per l’intera settimana e per tutto l’anno. Vi è la presenza di educatori, la consulenza psicologica per la psicodiagnosi e la valutazione del progetto con l’équipe e la consulenza psichiatrica ove necessario.
Il progetto risponde al crescente bisogno di interventi mirati da offrire a ragazzi e ragazze provenienti sia dal circuito penale sia da quello civile: nel primo caso si tratta di minori che hanno commesso reati e che su disposizione del magistrato possono svolgere un progetto personale in un arco temporale definito in una struttura educativa. Nel secondo caso di minori provenienti da situazioni familiari multiproblematiche che richiedono un allontanamento dei figli.
I lavori di ristrutturazione, terminati nel mese di settembre 2010, rendono ora disponibile la casa per una comunità di dieci ospiti con tutti i servizi annessi; inoltre due minialloggi saranno destinati ai giovani in uscita dalla comunità per un percorso di autonomia.
Nel suo intervento Don Mazzi ha sottolineato lo scenario entro il quale si colloca il progetto e l’approccio della Fondazione Exodus: “seminare è meglio che mietere” poi ha aggiunto che “i ragazzi sono i rami di un grande albero e non la pedana del nostro successo”.
“La Fondazione De Agostini è molto sensibile al tema delle giovani generazioni che vivono situazioni di disagio di diversa natura. – ha aggiunto Roberto Drago, Presidente della Fondazione De Agostini –. Non potevamo dunque non cogliere l’invito di don Antonio Mazzi che ci chiedeva di contribuire alla ristrutturazione di questa Casa, destinata a una comunità di ragazzi che hanno deciso di dare una svolta positiva alla loro vita. Ma soprattutto ciò che abbiamo condiviso nella proposta di Exodus è stato il progetto educativo. Casa Daniela è un luogo protetto, dove i ragazzi troveranno rifugio e solidarietà; una casa dove potranno sostare per il tempo necessario anche per riflettere sui tanti valori della vita, accompagnati da operatori competenti, per poi riprendere il cammino con passo più sicuro. È una sfida educativa di crescita a trecentosessanta gradi che la nostra Fondazione è lieta di avere sostenuto al fianco della Comunità di Exodus”.
Il richiamo alla concretezza degli interventi è stato sottolineato nell’intervento di Ida Linzalone “Fondazione Vodafone Italia crea non solo progetti ‘materiali’ ma esperienze di vita reali che rimangono e lasciano il segno”. Infine Rosalba Catanzaro, referente del progetto per la Fondazione Exodus ha spiegato le modalità pratiche di svolgimento della vita nella comunità e ha inoltre suggerito come “l’obiettivo di Casa Daniela è quello di fornire agli adolescenti in difficoltà una nuova proposta educativa di crescita che porti alla realizzazione dei loro sogni”.
Per informazioni:
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