Un bene in comune
Un’area di verde pubblico rigenerata, gli abitanti di un quartiere periferico, la cura di un bene condiviso
La Comunità di Sant’Egidio-Piemonte Onlus è operativa a Novara dal 1982 dove ha attivato oltre 150 progetti finanziati con fondi sia privati sia pubblici.
In via Fratelli di Dio, nel quartiere di Sant’Andrea, gestisce la Casa della Solidarietà, centro polivalente di promozione sociale e culturale aperto a tutti, ma particolarmente orientato alla formazione dei minori.
La Casa della Solidarietà è firmataria del “Patto di collaborazione” sottoscritto per la gestione condivisa della Piazza Verde. L’intervento di rigenerazione, oltre ad abbellire il contesto periferico e ad attrarre l’interesse dell’Amministrazione sul quartiere, costituisce un elemento di rinascita del suo tessuto umano anche attraverso il coinvolgimento degli abitanti del quartiere nella sua gestione e cura.
Il progetto «Un bene in comune» mira ad avviare questa relazione positiva tra gli abitanti del quartiere e lo spazio verde rigenerato, attraverso una squadra formata da operatori di Sant’Andrea che acquisisca le professionalità per manutenere sia il giardino, oggi in fase di completamento, sia il restante verde pubblico della zona
Attraverso il Centro per l’impiego la Comunità di Sant’Egidio attiverà quattro borse lavoro della durata di dodici mesi. Grazie a un’apposita convenzione con ASSA – la municipalizzata a cui compete la cura e la manutenzione del verde pubblico a Novara – saranno individuati alcuni residenti, perlopiù giovani e in condizioni di disagio economico, che verranno formati in materia di cura del verde al servizio della collettività. ASSA si farà carico di quanto legato ai temi della sicurezza sul lavoro e dei mezzi per la movimentazione delle persone.
La formazione degli operatori sarà a cura della Cooperativa Il Germoglio, realtà professionale già impegnata nella cura del verde pubblico, che fornirà anche il tutoraggio e provvederà a stilare e monitorare il piano degli interventi.
La Fondazione De Agostini sostiene in toto il progetto coprendo diverse voci di spesa: formazione specifica degli operatori e monitoraggio della loro attività, quattro borse lavoro e relativa assicurazione INAIL, acquisto degli attrezzi e del capanno per il loro ricovero, oltre al carburante e al materiale per le piccole riparazioni. La Fondazione, infine, coprirà anche i costi amministrativi e di supervisione della onlus.