
Sport Senza Frontiere al Beccaria
Presso l’istituto penitenziario Cesare Beccaria, si promuove lo sport come mezzo di inclusione sociale e opportunità di formazione psicologica e fisica

Il progetto, finanziato in partnership da Fondazione De Agostini e da Fondazione Riva, prevede attività sportive dedicate a 48 minori e giovani adulti, detenuti nel penitenziario Cesare Beccaria di Milano, di età compresa tra i 16 e i 21 anni. Le lezioni includono due incontri settimanali di un’ora e mezza in palestra, insieme a sessioni di attrezzistica in sala pesi, per ogni gruppo formato da 10-12 detenuti. L’intero programma è coordinato da Sport Senza Frontiere, con la supervisione della Direzione pedagogica dell’Istituto.
Dal rapporto 2024 dell’Associazione Antigone emerge che l’istituto penitenziario “Cesare Beccaria” di Milano ospita circa 70 ragazzi, di cui circa 30 sono minori stranieri non accompagnati (MSNA). Le celle, in particolare quelle abitate da quattro ragazzi, sono di dimensioni particolarmente ridotte, e gli spazi esterni fruibili sono molto limitati.
Nel DPR 30/6/2000, che regola le norme sull’ordinamento penitenziario, si sottolinea che «Il trattamento rieducativo dei condannati e degli internati è diretto a promuovere un processo di modificazione delle condizioni e degli atteggiamenti personali, nonché delle relazioni familiari e sociali che sono di ostacolo a una costruttiva partecipazione sociale». Il progetto che proponiamo si inserisce in questo contesto, come parte degli interventi rieducativi offerti ai detenuti, con l’intento di promuovere la loro reintegrazione sociale durante l’esecuzione della pena.
L’obiettivo del programma sportivo è quello di promuovere lo sviluppo emotivo, relazionale e cognitivo dei partecipanti, attraverso il miglioramento del rispetto, dell’autostima e della fiducia in sé. Lo sport, in particolare il gioco di squadra, stimola l’inclusione, la cooperazione e la resilienza, aiutando i ragazzi a superare i propri limiti e ad affrontare la sconfitta. Inoltre, rappresenta un’importante opportunità di formazione psicologica e fisica, contribuendo alla crescita della personalità e al rafforzamento del senso di appartenenza a un gruppo.
Il programma sportivo favorisce anche l’inclusione sociale, abbattendo le barriere e riducendo il senso di emarginazione, in particolare per chi vive in situazioni di svantaggio. La pratica sportiva stimola la cura di sé, l’ordine e l’igiene personale, preparando i partecipanti a future opportunità lavorative e facilitando il loro reinserimento nella società.
L’intervento è finanziato per un anno.