Restart Italia
Fornire un sostegno e un rapido supporto all’universo produttivo del terzo settore con un nuovo strumento finanziario, il “recoverable grant”
La pandemia di COVID-19 ha progressivamente messo in crisi molte realtà produttive del terzo settore in Italia. Fondazione Opes-Lcef Onlus mette a disposizione uno strumento flessibile per supportare le aree in temporanea difficoltà creando una nuova cultura di sostegno con lo strumento del “recoverable grant”, forma ibrida fra donazione e investimento.
La dimensione e la profondità della crisi impongono di agire velocemente e di utilizzare strumenti flessibili: il “recoverable grant” è, come indica il nome, una donazione che può essere recuperata se si verificano certe condizioni o, letto nella dimensione dell’investimento, un prestito a tasso 0% con grande flessibilità nei tempi e modalità di restituzione da parte del beneficiario. Trattandosi, le realtà target, di imprese sociali e realtà produttive, le condizioni da cui dipende il recupero possono essere legate all’andamento delle entrate o dei flussi finanziari. Se il capitale impiegato non può essere recuperato, la donazione diventa a fondo perduto o il prestito diventa inesigibile senza le conseguenze dettate dal recupero forzato. Se invece il capitale viene recuperato, in parte o completamente potrà essere riutilizzato come un “revolving fund” o restituito, a seconda delle aspettative di ciascun partecipante. La restituzione da parte del beneficiario può essere gestita in tempi pazienti e modalità definite in concomitanza di condizioni favorevoli, in più tranche o al termine del periodo concordato.
In generale i criteri di scelta delle imprese sociali target si focalizzano sulla natura, la qualità e la scala dell’impatto sociale per la comunità, sulla capacità di generare entrate, sulla difficoltà a ottenere supporto immediato da fonti tradizionali (banche e intermediari finanziari) e sulla possibilità di rimanere sul mercato nonostante le difficoltà causate dalla pandemia.
Fondazione Opes-Lcef Onlus sostiene in proprio per i primi dodici mesi i costi per la gestione della facility (l’intermediazione delle risorse, l’istruttoria delle richieste e la due diligence che dovrà essere necessariamente agile e veloce, la strutturazione degli interventi finanziari, il monitoraggio nel tempo), in modo da garantire che il 100% delle risorse sia impiegato a supporto delle realtà del terzo settore. Sarà nominato anche un comitato per l’allocazione delle risorse composto da Opes-Lcef e dai diversi donatori/investitori, responsabile della strategia, delle decisioni di investimento e della supervisione del funzionamento del progetto.
La Fondazione De Agostini ha deciso di sostenere l’iniziativa “Restart Italia” concentrandosi su alcune cooperative sociali di Lombardia e Piemonte, con un’attenzione particolare alla provincia di Novara.
A oggi le cooperative che hanno ricevuto un finanziamento dalla Fondazione sono Namastè, di Milano, per il progetto ZeroPerCento, botteghe solidali che aiutano giovani con disabilità intellettive a reintrodursi o affacciarsi nel mondo del lavoro; La Differenza di Domodossola (VB), con il progetto La Pida di Pier, che promuove una vita indipendente e la mobilità di persone con disabilità attraverso l’inserimento lavorativo nell’ambito della ristorazione; la cooperativa Gea di Novara, con il progetto Ricomincio da me, che gestisce attività di residenzialità attraverso i “gruppi appartamento” destinati a persone adulte con disabilità psichica lieve; Il Ponte, di Invorio (NO), per il progetto La Fabbrichetta, che prevedere la destinazione di un ex spazio industriale ad attività laboratoriali e stage formativi per preparare al mondo del lavoro giovani e disabili e uno spazio di aggregazione sociale per gli studenti delle scuole superiori della città; la cooperativa Download di Asti, con il progetto Albergo Etico, strutture ricettive che offrono lavoro a persone svantaggiate, in particolare con sindrome di Down, ritardo mentale e disturbi dello spettro autistico; la cooperativa Piccolo Principe di Milano, per lo sviluppo di nuove attività, con l’ausilio della pet therapy, a sostegno di persone con decadimento cerebrale e Alzheimer.