Il mirtilleto di Madre Terra
La coltivazione della terra come opportunità di crescita e di riscatto
Madre Terra è una Cooperativa Agricola Sociale nata nel 2016 per realizzare un progetto di inclusione e inserimento lavorativo per persone con disagio e fragilità, che concepisce la coltivazione della terra non solo come attività di produzione e cura dell’ambiente, ma anche come modo per far crescere il senso di responsabilità e l’impegno di chi è coinvolto nel progetto. Nel 2018, anche con il sostegno della Fondazione De Agostini, ha inserito nelle proprie attività la coltivazione di luppolo destinata a birrifici artigianali.
A Taino, in provincia di Varese, nei pressi della nuova comunità di accoglienza dell’Associazione Una Casa Anche Per Te Onlus, di cui la cooperativa agricola fa parte, prenderà vita un nuovo progetto per l’ampliamento dell’attività agricola con la realizzazione di un mirtilleto.
Oggi il mercato dei piccoli frutti, o frutti di bosco, è sempre più in ascesa: la produzione italiana è insufficiente a soddisfare le richieste e il 70% del prodotto è di importazione. Le prospettive di espansione e di inserimento sono dunque concrete e l’investimento in questo ambito può rappresentare una preziosa opportunità.
Su una superficie di 3.000 m², che può ospitare circa 600 piante, verrà realizzato un impianto con pali di sostegno e reti antigrandine. Nello studio si è considerata la produzione del mirtillo gigante (varietà maggiormente produttiva), ma la medesima tipologia di impianto può essere utilizzata per la coltivazione di tutti i piccoli frutti .
La vendita dei mirtilli riguarderà sia il frutto fresco – tramite i canali commerciali utilizzati per gli altri prodotti della cooperativa – sia i trasformati (marmellate, composte, conserve, torte) realizzati nel laboratorio già attivo presso la sede di Madre Terra a Zinasco (Pv).
La Fondazione De Agostini sostiene i costi per l’impianto agricolo e i primi 12 mesi di una nuova figura professionale a tempo indeterminato.
Nel mirtilleto saranno impegnati dieci ragazzi, ospiti della nuova Comunità di accoglienza, che guidati da figure esperte seguiranno tutto il processo lavorativo in una forma di apprendimento sul campo.