Emergenza Ucraina
Un supporto concreto e immediato alle attività svolte da UNHCR e Save the Children a favore della popolazione ucraina
Il conflitto militare tra Russia e Ucraina iniziato il 24 febbraio 2022 ha causato fin da subito una grave ed estesa emergenza umanitaria che ha coinvolto soprattutto donne, bambini e i soggetti più fragili della popolazione ucraina.
In tale scenario, la Fondazione De Agostini ha immediatamente deciso di supportare finanziariamente le attività di UNHCR (United Nations High Commissioner for Refugees) e Save the Children, due realtà in prima linea negli aiuti alla popolazione ucraina.
UNHCR
Al 31 marzo 2022 si registravano più di 4 milioni di rifugiati in fuga dall’Ucraina, oltre 7 milioni di sfollati interni al territorio ucraino e circa 13 milioni di persone bloccate nelle zone più colpite del Paese.
In Ucraina l’UNHCR ha subito inviato oltre 70 camion di aiuti umanitari con stock di coperte, vestiti pesanti e teli di plastica, ha procurato kit per ripari d’emergenza a oltre 11.800 persone e fornito assistenza nel riparare le loro case. 154.000 sono state le persone assistite con beni di prima necessità, tra cui prodotti per l’igiene personale, coperte, cibo, materassi e materassini, 34.000 quelle assistite con trasferimenti di denaro contante per acquistare prodotti essenziali. Complessivamente sono 1,5 le tonnellate di cibo distribuito nelle zone più difficili da raggiungere e colpite dai bombardamenti, mentre è stata fornita protezione a più di 22.500 persone con assistenza e punti di informazione, ad esempio su come ottenere documenti di identità e registrarsi a servizi sociosanitari.
Oltre il territorio ucraino, in Polonia, Moldavia, Ungheria, Romania e Slovacchia l’UNHCR ha assistito più di 40.000 persone con beni di prima necessità tra cui coperte, kit per l’igiene, kit per bambini e materassini per dormire, ha fornito supporto legale a decine di migliaia di persone e dati informativi sui servizi sociali attraverso sportelli telefonici e centri di supporto diretto e ha istituito 8 siti sicuri chiamati “Blue Dots” dove bambini, famiglie e persone con bisogni speciali possono accedere a supporto psicologico, aree giochi, aree per l’allattamento al seno, servizi sociali e informazioni legali.
Save the Children
Dopo l’inizio del conflitto Save the Children ha lanciato un appello per raccogliere 19 milioni di dollari e raggiungere 3,5 milioni di bambini e le loro famiglie. Presente in Ucraina dal 2014, Save the Children ha allestito spazi a misura di bambino per fornire sessioni quotidiane di supporto psicosociale per i bambini, in modo da aiutarli a far fronte ai traumi che stanno vivendo. In numerose strutture ospedaliere forma il personale, fornisce medicine e supporto tecnico con un focus specifico sulle cure pre e post parto. Inoltre, distribuisce pacchi alimentari e kit igienici e fornisce supporto economico alle famiglie per comprare medicine, vestiti e tutto il necessario per sopravvivere. Ai bambini che non hanno potuto abbandonare le proprie abitazioni, l’Onlus consegna kit rifugio e studio per svolgere attività didattiche e per giocare.
In Romania, Polonia e Lituania Save the Children offre primo soccorso alle tante madri e bambini ucraini che arrivano spesso deperiti. Distribuisce ai profughi cibo, kit igienici, medicine, vestiti, coperte, giocattoli e schede telefoniche gratuite. Appositi spazi a misura di bambino garantiscono luoghi sicuri e protetti dove i bambini vengono aiutati a elaborare i traumi del conflitto e della fuga. Attraverso le scuole vengono forniti materiali didattici e attraverso le istituzioni locali si facilita l’integrazione dei più piccoli nelle comunità. Inoltre, viene garantito sostegno mirato ai minori non accompagnati e separati dalle loro famiglie per facilitare il ricongiungimento familiare e per offrire sistemi di protezione e presa in carico di casi vulnerabili.
In Italia l’Onlus è attiva con un intervento multisettoriale, grazie al quale vengono sostenuti minori e famiglie di profughi ucraini. Tra le varie iniziative sul suolo italiano va segnalato il presidio a Valico Fernetti (Trieste), dove si distribuiscono ai profughi in arrivo beni di prima necessità e si offre loro primo soccorso, primo sostegno psicosociale e presa in carico dei casi di minori non accompagnati più vulnerabili.