“Ucr@ina”, un aiuto concreto ai giovani profughi
I numeri descrivono bene gli effetti della guerra in Ucraina, in tutta la loro drammaticità: l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati – UNHCR ci dice che sono oltre cinque milioni le persone fuggite dall’Ucraina da febbraio scorso, la grande maggioranza donne e minori; il Ministero dell’Interno italiano comunica che, a fine maggio 2022, sono stati oltre 115 mila i cittadini ucraini entrati in Italia, di cui oltre 40 mila minori, mentre secondo il Ministero dell’Istruzione sono oltre 23 mila gli studenti ucraini inseriti nelle scuole italiane. Bambini e ragazzi costretti non solo a scappare dalla loro terra e a lasciare i loro amici e parenti, ma anche a interrompere da un giorno all’altro il percorso di studi e iniziarne uno nuovo nei Paesi che li hanno accolti. La barriera linguistica diventa in questi casi un freno sia all’azione educativa sia al processo di “normalizzazione” della vita dei giovani profughi, inseriti con urgenza in contesti scolastici senza un mediatore linguistico dedicato.
La Fondazione De Agostini ha adattato il modello di compiti@casa, già collaudato nel supporto allo studio a distanza, per accelerare l’apprendimento della lingua italiana dei ragazzi rifugiati accolti nelle nostre scuole, per sostenerli nello studio ma anche e soprattutto per facilitarne l’inserimento sociale nel nostro Paese.
Sempre grazie alla collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, e a studenti ucraini e internazionali in qualità di tutor, è partito il progetto Ucr@ina – Insieme per conoscerci. (link alla pagina del progetto sul sito della Fondazione).