Il libro, strumento di cura per le ferite emotive dei più piccoli
In un momento in cui a noi adulti a volte mancano le parole per dare un senso a quello che sta succedendo intorno a noi e dentro di noi, abbiamo pensato che il libro potesse essere lo strumento giusto per dare voce ai pensieri e alle emozioni dei bambini.
Uno dei riflessi più gravi di questa crisi sanitaria è stato la chiusura delle scuole e dei servizi per la prima infanzia, che ha lasciato ragazzi e bambini privi dei loro riferimenti educativi e delle relazioni affettive.
I più piccoli hanno dovuto affrontare esperienze come l’imprevisto e il distacco, sono affiorate paura e solitudine. Situazioni emotive che un adulto impara a gestire, ma che per loro possono essere difficili da affrontare.
In questo senso il libro è cura: si prende cura del bambino, lo ascolta e lo accoglie.
Il progetto Il libro come cura è stato promosso a Novara e Milano, in collaborazione con le istituzioni cittadine, e ha coinvolto circa 5.500 bambini, più di 1.000 educatori e oltre 100 nidi d’infanzia.
A tutti i nidi coinvolti nel progetto abbiamo donato oltre 1.500 libri, con titoli accuratamente scelti, che trattano i temi emotivi affiorati durante l’esperienza COVID-19 (paura, separazione, morte, imprevisto, solitudine).
Il progetto ha previsto un percorso di formazione per gli educatori dei nidi a partire dalla lettura condivisa degli albi illustrati e una serie di webinar dedicati ai genitori dei bambini, in cui sono stati affrontati i temi proposti nei libri.
In questo modo, genitori ed educatori hanno potuto lavorare insieme sulle paure e le fragilità dei loro piccoli.